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Caratteristiche tecniche: com’è fatta la bici gravel?
La bicicletta gravel nel dettaglio
Bikejamming: la top 5 delle bici da gravel
Bicicletta gravel Vs bici da ciclocross
Perché comprare una bicicletta gravel?
Gare per gravel bike: le gravel race
“Gravel” in inglese significa ghiaia, fondo instabile che riduce il grip e ritarda la progressione. Serve allora una maggiore impronta a terra , una posizione che smorzi gli impatti sul bacino, una bici costruita per resistere a tutto, con coperture maggiorate. Insomma un mezzo versatile, come le bici di una volta (quando le strade non erano asfaltate).
Le biciclette gravel sono all’apparenza la novità più interessante degli ultimi tempi, ma forse sono soprattutto un ritorno alle radici: bici che corrono su asfalto, progettate per affrontare anche i percorsi normalmente riservati alle MTB (sterrati, sentieri, trail non particolarmente tecnici).
Le bici gravel permettono di alternare asfalto e strade bianche, metabolizzando tutto quello che si butta loro addosso ed uscendone alla grande. L’impronta del telaio è la geometria corsa, ma più rilassata: assetto meno aerodinamico, carro posteriore più lungo, per una stabilità superiore ed un maggior comfort in sella. Ecco, le gravel permettono di fare di tutto un po’ e anche molto bene: il giro con gli amici, le gite, le vacanze.
Telaio in alluminio, o acciaio, o carbonio HS, foderi posteriori maggiorati per accogliere pneumatici con sezioni da 28 a 38 mm, ma in alcuni casi anche 40 mm, freni a disco potenti e modulari, cerchi 700C a basso profilo, manubri più ergonomici rispetto alle bici corsa, sella con adeguato sostegno delle tuberosità ischiatiche, pedali SPD, passaggio cavi interno: ecco alcune delle caratteristiche ricorrenti nelle nuove proposte gravel. Ma andiamo per gradi…
TELAIO: Il telaio gravel è pensato per offrire comfort a chi pedala a lungo, anche su fondi misti/bagnati. Questo spiega il tubo piantone meno verticale e l’angolo di sterzo più aperto rispetto alle bici da corsa, a vantaggio di stabilità e comodità in sella. I foderi hanno la luce necessaria per ospitare pneumatici generosi (c’è anche chi scherzosamente chiama le gravel “bici ruote larghe”). L’impronta a terra è lunga, come anche il carro posteriore. La postura di guida che ne deriva è il compromesso ideale per lunghe percorrenze; sono infatti previste più predisposizioni per portaborraccia, oltre ad asole per parafanghi e portapacchi (questi ultimi fondamentali per il cicloviaggiatore che non opta per il bikepacking).
Il carbonio è il materiale d’elezione per chi usa le gravel soprattutto su asfalto, per esempio per gran fondisti in allenamento invernale. Chi preferisce optare per un telaio meno delicato e punta ad un prezzo più abbordabile, sceglie l’alluminio. Il telaio in acciaio è l’opzione migliore per chi viaggia in bici, perché è robusto, riparabile quindi eterno, ma anche perché, grazie alle sue esili tubazioni, è il più morbido e confortevole tra i materiali usati per costruire telai per biciclette. E’ quindi idealmente il materiale elettivo proprio per una gravel, anche se non è raro incontrare persino bici corsa in acciaio di nuova generazione.
FRENI A DISCO: Sono una delle dotazioni più caratterizzanti per una gravel, montati indifferentemente in versione idraulica, o meccanica e scelti per le loro prestazioni di affidabilità e potenza su terreno bagnato e sul fango, cui si abbina un’eccellente modularità.
RUOTE E COPERTURE: I cerchi 700C a basso profilo sono normalmente raggiati in seconda o in terza con raggi piatti. L’uso frequente del perno passante aumenta la rigidità della ruota e la precisione in curva, impedendo sganci improvvisi. La larghezza delle coperture varia dai 28 ai 50 mm ed oltre. Gli pneumatici per uso gravel sono resistenti alle forature e hanno battistrada più o meno tassellato in funzione dell’uso che se ne deve fare (sono utilizzati anche i tubeless). Minimo comun denominatore degli pneumatici per il gravel sono grip ed assorbimento delle sollecitazioni.
MANUBRIO: Rispetto al manubrio da corsa, quello gravel ha un drop superiore ed è più vicino alla sella, permette dunque una presa più ferma (per il fuoristrada) e spesso ha una forma più ergonomica, pensata per i viaggi.
SERIE STERZO INTEGRATA, per attenuare le vibrazioni, PASSAGGIO CAVI INTERNO, per evitare che si strappino e che accumulino residui, SCATOLA DEL MOVIMENTO CENTRALE OVERSIZE (maggiorata a beneficio della rigidità dell’insieme) che monta il tipo press-fit di derivazione mtb, TRASMISSIONE basata su doppia anteriore e pacco pignoni 11V (cambio elettronico solamente nei modelli di punta) completano il quadro di una bici perfetta per strade bianche, trail e asfalto.
BOMBTRACK HOOK EXT, e una sola bici può bastare
“Extreme”, “Extraordinary”, “Extended”… Tutto questo è la Bombtrack EXT, indirizzata al crescente popolo gravel/adventure che cerca versatilità, comfort, trazione, sicurezza.
Tutti coloro che per gravel intendono fondi tecnici, sciolti, rocciosi, sono inevitabilmente attratti dalla EXT. Progettata con la geometria di una bici gravel/ciclocross, la Hook EXT trova il suo ambiente elettivo nel fuoristrada ed è a suo agio in percorsi tradizionalmente riservati alle MTB. Il carro posteriore corto e il drop del movimento centrale basso incoraggiano le esplorazioni a velocità inusuali. Tutti i percorsi che normalmente ti respingono per il timore di forare, diventano con la EXT esercizio quotidiano.
Il telaio in acciaio usa tubazioni Columbus Cromor double-butted resistenti e perfette per lo sterrato. Il routing dei cavi è esterno, ma il look complessivo rimane decisamente pulito. Sono inevitabilmente presenti le opportune predisposizioni per portapacchi e parafanghi.
Il telaio accoglie ruote 27.5”/650b con pneumatici WTB Nano 2.1x27.5”, che hanno il diametro esterno di una copertura stradale 700Cx28mm, ma ne amplificano enormemente ammortizzazione e trazione. Nulla del resto impedisce la conversione in 700C/29er con pneumatico 40-45 mm, se più adatto alle nostre esigenze, visto che le tolleranze progettuali lo permettono. Qualcuno può obbiettare che si possono montare ruote 650b su qualunque bici da ciclocross con disco e perno passante, ma la EXT ha un telaio appositamente progettato per alloggiare questa misura ruota ed il risultato è agilità, reattività a dispetto della grande impronta, stabilità grazie al basso baricentro.
La forcella Bombtrack EXT con sterzo tapered in alluminio e foderi in carbonio ha una corona molto larga e squadrata, per favorire l’alloggiamento di gomme grandi; il routing del cavo freno all’interno del fodero è un bel dettaglio.
La EXT adotta il recente standard flat-mount per i freni a disco con perno passante ed i comandi idraulici road della SRAM garantiscono un’eccellente frenata.
Trend crescente tra i produttori, la EXT monta una guarnitura monocorona SRAM Rival 1 44T, ma i fanatici della doppia saranno soddisfatti di una trasmissione che utilizza espedienti in grado di garantire fluidità in qualunque condizione.
Perno passante su entrambe le ruote al posto dei QR (rigidità e tenuta), movimento centrale oversize con scatola bassa per aumentare la stabilità (baricentro basso), ruote WTB 32 fori, sella Selle San Marco e molti componenti Bombtrack, inclusi i mozzi con cuscinetti sigillati ed il manubrio con drop touring per aumentare i possibili punti di contatto, fanno della Hook EXT una bici ideale per esplorare il mondo e di bell’aspetto, il che non guasta.
La trovi un po’ pesante? Monta leggere ruote corsa e vedrai ;-)
BOMBTRACK HOOK 2, Tuttofare
Hook 1 e Hook 2 del brand Bombtrack condividono il telaio Columbus Cromor della Hook EXT, differenziato da quest’ultimo per via dello sterzo non tapered con diametro 44 mm e di una forcella che offre meno tolleranza per quanto riguarda la larghezza della copertura.
La Hook 2 ha aspirazioni tuttofare; è infatti utilizzabile come bici invernale, touring, gravel, o ciclocross. Può permettersi percorsi endurance e al tempo stesso garantire piacevoli e semplici pedalate. Il suo esile telaio in acciaio è un riuscito blend di vecchio e nuovo, progettato per quei riders richiedenti che prediligono la versatilità di un telaio solido e ragionevolmente leggero.
Trasmissione SRAM Rival monocorona 11V, freni a disco meccanici TRP Spyre C, kit di componenti proprietari Bombtrack, ruote DT Swiss Pline 700C che montano pneumatici Clement Xplor MSO 36C fanno della Hook 2 una bici tra cx e gravel, a suo agio sempre e comunque.
La Hook 1 è invece il punto di partenza ideale per chi voglia cimentarsi in gare cx, pedalate gravel, o che semplicemente cerchi versatilità, senza strafare. Il suo telaio Columbus Cromoly è resistente e durevole, i cavi corrono lungo la parte superiore del tubo orizzontale per permettere di spallare la bici, la forcella ha foderi in carbonio, il telaio è predisposto per portapacchi e parafanghi. La geometria confortevole preserva velocità e reattività, assicurando il divertimento ai rider che scelgono questo modello.
BOMBTRACK BEYOND 2017, gravel/travel off-road ready
Bombtrack è un’azienda relativamente nuova nel panorama del ciclismo mondiale e produce splendidi telai in acciaio. Ha introdotto la Beyond nel 2016, proponendola come adventure bike e, forte del successo ottenuto dal primo modello, l’ha leggermente modificata nel 2017 perché fosse, se possibile, ancor più robusta.
La Beyond non appartiene ad una categoria ben precisa del ciclismo, ma è un’anomalia dal fascino indiscutibile, capace di affrontare praticamente qualunque fondo. Elementi distintivi sono il frameset in acciaio, le larghe coperture MTB, l’alta posizione in sella, il manubrio che aumenta le possibilità di presa (più alto rispetto alla sella) e semplifica qualunque cambio di direzione con carico anteriore, componenti MTB, cambio SRAM Apex 10V: l’insieme è robusto e decisamente semplice.
La saldatura 2017 del tubo sterzo è a prova di bomba, grazie all’aggiunta di un tassello che ha lo scopo di scaricare gli stress a carico di quel punto di saldatura così critico per il viaggiatore “adventure”.
I foderi lunghi danno ottima stabilità con carichi da cicloturismo, stabilità a cui contribuiscono anche le larghe gomme WTB Nano 29x2.1, ma il frameset è progettato per ospitare anche gomme MTB 29x2.3”, meno veloci e leggere.
Insomma, la Beyond è una delle bici da turismo più “giuste” del panorama internazionale, matura per progetti long-dinstance, grazie naturalmente anche alle ovvie predisposizioni per low rider anteriori, rack posteriori e parafanghi. Solamente la Surly Troll 2017 ha ancor più occhielli e predisposizioni in zona forcella…
La trasmissione mixa cambio road e corona+deragliatore MTB, ottenendo rapporti ideali per il Touring a pieno carico e per arrampicate su sterrato.
Le tubazioni sono Columbus Cromor double-butted con tubo obliquo oversize per aumentare la rigidità con carichi anteriori e posteriori. La forcella è irrigidita dal perno passante, che rende più sicuro l’ancoraggio della ruota (la tecnologia del perno passante su una bici touring non è ancora uno standard, mentre lo sta diventando su MTB e bici stradali con disco).
Nuova bici di culto, la Beyond ha caratteristiche uniche e rappresenta un nuovo punto di riferimento per il cicloviaggiatore globetrotter.
HAIBIKE SEET ALLTRACK 1.0
Haibike è un marchio a cui non servono presentazioni, conosciuto soprattutto per le e-bike più veloci del mercato, anticipatore nel segmento e-mtb, in cui è stato a lungo leader di mercato. Ma non tutti sanno che Haibike produce anche ottime bici stradali, come la Affair Race, in cui ha debuttato una nuova tecnologia QR, sviluppata con Tune.
Per questa stagione, a coloro che sentono il bisogno di sporcare gli pneumatici anche quando guidano una bici corsa, Haibike dedica un modello completamente nuovo con telaio in alluminio, la Seet Alltrack, ideale per avventurarsi su sterrati (tutte le bici in alluminio della Haibike sono identificate dalla sigla “Seet”).
Il telaio Alltrack è molto simile ai telai Race, ma con significative differenze: foderi e forcella più lunghi, possibilità di alloggiare pneumatici più grandi, geometria più rilassata per una maggiore stabilità off-road. Le coperture da 33mm rotolano veloci, ma è possibile montare pneumatici di sezione maggiore. Frameset in alluminio, QR, freni a disco meccanici caratterizzano le 2 proposte AllTrack, di cui la 2.0 monta un gruppo Shimano 105 2x11, mentre la 1.0 usa il Tiagra 2x10 e pesa 11 kg. Considerato il prezzo molto invitante di 899 €, la AllTrack 1.0 farà certamente gola a chi cerca un’entry level ben studiata per alternare guida scattante ed esplorazioni su strade bianche.
CONWAY GRV 1200
Con la gamma 2017 Conway entra nel segmento alltracks e miscela strada + ghiaia, proponendo 4 modelli gravel, di cui 2 in alluminio e 2 in carbonio.
La geometria rimane compatta, come anche il carro posteriore, ma la postura di guida è rilassata rispetto agli standard stradali ed il telaio studiato per ospitare pneumatici fino ai 35”. Il top di gamma è la GRV 1200, che esce con un prezzo ragionevole (listino 3022 €), considerato il telaio in carbonio, la componentistica premium con trasmissione SRAM Force 1 che renderà molto piacevole la guida.
Il marchio Conway è contraddistinto da una puntualità di consegna che lo rende molto apprezzabile e le bici sono quasi sempre disponibili, quando servono… il che non guasta.
Sei indeciso se acquistare una gravel o una MTB, oppure non sai scegliere tra una bici da corsa ed un modello gravel, o ancora non sai bene se ciclocross e gravel siano alla fin fine la stessa cosa?
Allora ti sarà utile leggere le sostanziali differenze tra le principali bici sportive “specializzate” e la gravel. Perché, a parte il fatto che hanno 2 ruote ed una trasmissione, le gravel sono molto diverse da tutti glia altri tipi di bicicletta.
Rispetto ad una gravel, la bici da corsa ha :
- carro posteriore più corto, minore interasse tra le ruote, angolo di sterzo più aperto: passo più corto, minore stabilità e comfort di guida;
- canotto sella più verticale: posizione di guida più inclinata in avanti e maggiore impatto delle vibrazioni del terreno sul bacino e sulla schiena;
- foderi progettati per alloggiare coperture corsa, massimo fino ai 28”: uso prevalentemente primaverile/estivo su asfalto;
- drop del movimento centrale inferiore rispetto alle gravel: utilizzo esclusivamente road;
- ruote con raggiatura radiale almeno all’anteriore, rispetto all’incrocio in seconda o in terza delle gravel, progettate per viaggiare anche su sterrato.
Freni corsa e non disco, coperture massimo 28”, manubrio con drop inferiore e più distante dalla sella sono altrettante differenze legate alla destinazione d’uso della bdc rispetto alle gravel. Se le gravel sono pensate per spostamenti comodi su brecciolino, la bdc è un mezzo pensato per la velocità su asfalto, da guidare in posizione aerodinamica SEMPRE.
Nate in California dalle cruiser a fine anni Sessanta, le MTB sono mezzi robusti, progettati per sentieri molto accidentati e per pendenze sostenute. Possono essere rigide (senza sospensioni), hardtail (con forcella ammortizzata), o full sospended (con sospensione anteriore e posteriore). Hanno caratteristiche molto diverse, a seconda della disciplina di destinazione. Più pesanti e stabili in discesa, full-suspended e impedalabili in salita le MTB da downhill, con telai full, ma travel meno pronunciato le enduro, full anche le all-mountain (magari con reggisella telescopico), front le cross-country.
Le differenze tra i vari modelli riguardano escursione, geometria, posizione in sella, diametro ruota, sistema frenante e, è il caso di dirlo, eccetera eccetera.
Cosa le avvicina alle gravel? L’uso off road, che però non è limitato agli sterrati poco impegnativi, ma prevede presenza di pietre e di salti. Di conseguenza le geometrie sono reattive, la posizione in sella sportiva, le ruote arrivano ai 29” con pneumatici anche molto larghi, inadatti all’asfalto.
Insomma, se le gravel sono “travel”, le MTB “vivono” su salite e/o discese in fuoristrada spinto.
Dal ciclocross al gravel
In principio era il ciclocross, disciplina sportiva vissuta attorno a competizioni con bici veloci, progettate per cavalcare fondi sconnessi, persino sciolti. Poi arrivarono gli americani, che – come era stato per la nascita della MTB – cominciarono a proporre un nuovo tipo di bici, di derivazione ciclocrossistica, ma dotato di tutte le predisposizioni necessarie per farci qualunque cosa, montando all’occorrenza portapacchi e parafanghi. Contemporaneamente si diffusero, sempre negli States, le gare Endurance: gare di resistenza su lunghe distanze e fondi sterrati, per cui le MTB erano inadatte perché lente e le bici da corsa ingestibili, perché instabili e dotate di coperture troppo esili. Ecco come nacquero le “gravel”, con il loro nome americano.
Non confondiamo le gravel con le bici da ciclocross, che nascono per essere usate al massimo della potenza durante la gara e sono quindi reattive e nervose, aggressive e stancanti. Per quanto versatili, le ciclocross sono inadatte a percorrenze di molte ore consecutive.
Rispetto alle bici da ciclocross, le geometrie gravel sono più rilassate, presentano un maggiore interasse ruote, lunghezza del tubo orizzontale e del carro posteriore superiori, piantone meno verticale e scatola movimento centrale più bassa (perché non si incontreranno gli ostacoli dei percorsi classici da ciclocross). Rispetto alle bici da ciclocross le gravel promettono maggiore confort e maggior stabilità, insomma una “crociera” più soft.
La bici gravel è un’ibridazione anche chiamata “adventure bike”, oppure “enduroad”, perché è fatta per stare in sella a lungo e spaziare dall’asfalto allo sterrato, senza risentirne. Questo tipo di esigenza non è affatto “di nicchia”, al contrario è esattamente ciò che molti di noi vorrebbero poter fare con la propria bici, ma che con un solo mezzo non possono fare (che sia bdc, mtb, touring).
Le gravel, grazie alle gomme larghe e a tutti quegli espedienti di geometria e montaggio che le rendono uniche, vanno in controtendenza rispetto alla specializzazione del mercato e rispondono alle esigenze di molti di noi. Hai una bici da corsa e vuoi continuare ad allenarti durante l’inverno? Vorresti pianificare una vacanza, o più semplicemente un giro che alterni asfalto a sterrato? Ti piacerebbe con la stessa bici fare tutto: viaggio, allenamento invernale, andare al lavoro e a fare la spesa? Allora compra una gravel.
Le gravel sono la soluzione per tanti di noi: cicloturisti, granfondisti, pendolari, corsaioli in allenamento invernale.
Finalmente le gravel, che – come il telaio del nonno – sono fatte per l’endurance, per pedalare ore ed ore senza fatica, per partire in bici e tornare molti mesi dopo, per vedere il mondo, anche dietro casa.
Le competizioni gravel, originariamente lanciate negli USA, sono ora disputate in tutto il mondo ed il calendario gravel race è sempre più fitto.
In Italia il Tuscany Trail è un suggestivo contest sportivo che ha come protagonista la bicicletta gravel: 600 km di campagne, boschi e borghi antichi, pienamente godibili con il mezzo giusto, la gravel bike.
calendario Gravel Race Itallia 2017: http://www.fixedforum.it/forum/topic/84181-calendario-gravel-2017/